RASSEGNA STAMPA 2003
... E' questo il terzo "ritratto" che VideoRadio dedica ad Andrea Bacchetti.
Lo fa con registrazioni live: tre istantanee che imprimono al CD un tono vivo ed
estemporaneo, ora sfumato come quello di un dipinto di Monet, ora tagliente come
quello di molta arte informale. Il paragone non è gratuito. Perchè Bacchetti è un
interprete sensibilissimo, capace di rimodellare la musica "nel momento":
ora sospendendo in modo incantevole e assieme metafisico le Sonate K330 e
K570 di Mozart, ora gettando o facendo colare le timbriche sulle tele dei
6 Encores di Berio. ...
Videoradio / 000456 / Distribuzione: Fenice Diffusione Musicale / 2000, 2001 / DDD / Live
Libretto: buono / italiano
giudizio artistico:
giudizio tecnico:
Le Scelte Compact
AMADEUS - gennaio 2003, Massimo Rolando Zegna
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... uno dei più interessanti ed affermati interpreti della nuova
generazione, Andrea Bacchetti, ha proposto un accostamento tra la Quinta
Suite Francese ed Inglese di Bach ed alcune brevi pagine chopiniane ...
La visione del cosmo bachiano appariva tutta giocata su un
calibratissimo controllo delle tensioni e distensioni strutturali,
attraverso un fraseggio parlante, plastico, capace di seguire ogni
intimo ripiegamento dello spirito. Si passava così, nella Suite Inglese
BWV 810, dall'articolazione spiccata della Courante, incisa a colpi di
pennello, alla depurata intimità della Sarabande, introflessa
meditazione resa ancora più ascetica dall'uso del pedale del piano, per
concludere con la brillantezza virtuosistica della Gigue. Tutt'altra
dimensione nella Suite Francese BWV 816, la cui atmosfera distesa e
rasserenante si animava attraverso i dinamismi delle linee polifoniche,
costruite in costante interazione reciproca e proiettate verso il
culmine della Giga finale, ove il suono acquistava una capacità di
espansione radiale.
La stessa mobilità di fraseggio e di attenzione alla stratificazione
sonora si percepiva anche nelle pagine chopiniane, arabeschi di pura
immaginazione sonora vibranti di levità ed intuizioni timbriche visionarie.
Calorosissimo successo e bis bachiano.
Il pianista Andrea Bacchetti nel salotto dell'Hotel Bauer
Il Gazzettino - 3 gennaio 2003, L.M.
... Andrea Bacchetti ha inaugurato il nuovo ciclo organizzato dagli
Amici della Musica ... Debussy impaginava la seconda parte del programma del
pianista genovese, che ha dedicato a Bach la prima. ... Il gusto dei contrasti
netti tra i brani delle due Suites bachiane con cui Bacchetti ha caratterizzato
le diverse parti, sembrava trovare un riscontro nel brano "Un luogo quieto"
di Filippo Del Corno (in prima esecuzione a Palermo), d'incisiva nettezza nella
definizione delle contrastanti sonorità.
La vigile razionalità di Bacchetti, estrinsecata in apprezzabile precisione e
chiarezza nella scelta debussiana, con un attento ritmo di pedale, in "Pour
le cinq doigts" svelava le predilezioni del pianista, impegnato con autentico
slancio e pregevole sicurezza e lucidità di contrasti ...
Bacchetti: slancio e razionalità
Giornale di Sicilia, Palermo - 29 gennaio 2003, Sara Patera
... restituire alla scrittura bachiana forme e colori.
Le Suites vengono intese come raccolte di danze, sì, ma senza più la memoria delle
occasioni che le avevano sollecitate e l'atmosfera sonora che le aveva accolte.
È come se gli antichi ritmi di danza si proiettassero nel nostro tempo, grazie ad
una raffinata ricerca timbrica e ad un peso del suono sempre più percepibile, ma
anche ad una cancellazione del contesto originario. ... Le Suites, allora, diventano
un mondo animatissimo ma intimo, fino ad assomigliare ad un monologo interiore,
in cui riecheggiano le diverse voci di una sola personalità, mentre passato e
presente si confondono nella polvere della stessa memoria. Ed è come se Bach si
togliesse di colpo la parrucca incipriata, lasciando vedere i suoi morbidi capelli
castani che sembrano ringiovanirlo e farlo più umano. Non a caso, al termine di
ottanta splendidi e lucidi minuti di musica bachiana, fuori programma, le dita del
giovane pianista ritrovano sulla tastiera le note tenere e indugianti di una celebre
canzone di Gershwin, che strappa al pubblico altri entusiasmi e un applauso lunghissimo
che spiega meglio di ogni altro commento lo stretto rapporto che esiste fra chi suona e chi ascolta ...
Bach nostro contemporaneo
Il Resto del Carlino - 12 febbraio 2003, Sergio Garbato
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... le Suites Francesi e Inglesi di Johann Sebastian Bach ... un universo
che non si finisce mai di scoprire, e nel quale Bacchetti si avventura con religiosa
precisione e coraggiosa libertà ... approccio squisitamente pianistico, per le scelte
dinamiche, morbide e sfumate, molto controllate ma altrettanto ricche di sfumature, come
per il fraseggio che non rinuncia alle peculiarità di dizione tipiche dello strumento
(legato e staccato giocati in chiave espressiva). Ne esce una lettura rigorosa e "alta",
di grande dignità timbrica, di purezza stilistica quasi a-temporale ...
Lo stile di Bach rivive sul piano
Il Giornale di Vicenza - 14 febbraio 2003, Cesare Galla
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... Solido, granitico, inesorabile negli Intermezzi, quanto estroso,
disinvolto, brillante nelle Variazioni il grande pianista, si è incuneato nei
meandri linguistici degli apostoli del romanticismo, forte di una profonda
concezione culturale; tutto è bilanciato, le proporzioni sono in pieno stile
romantico. Suono corposo in tutta la gamma dinamica, plastico nella definizione
del colore strumentale, dalla tenuta ritmica impreziosita da dosate variazioni
agogiche, Bacchetti vive in simbiosi con il suo strumento da cui ottiene il massimo
rendimento con il minimo sforzo; la sua esecuzione è di tutto il corpo, al di sopra
del quale egli pone la sua volontà ...
L'allievo prediletto da Karajan questa sera al circolo Lessona
La Nuova Provincia di Biella - 22 febbraio 2003, Elena Giachero
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... Il capolavoro sommo, il Quarto Concerto, era affidato ad Andrea
Bacchetti, impegnatissimo a delineare l'atmosfera poetica della linea pianistica
e a sottolineare la delicata, intima efficacia di un dialogo con l'orchestra fatto
di suadenti particolari ... verso l'esultante e travolgente Rondò Vivace conclusivo,
che celebra un pianismo nel quale il lirismo lascia il posto ad un virtuosismo di
straordinaria energia. Interpretazione molto musicale ed evidentemente meditata,
meritevole degli applausi convinti che l'hanno salutata ...
Pianeta Beethoven fra lirismo e passione - Integrale dei Concerti con successo in Fiera
Il Giornale di Vicenza - 11 aprile 2003, Cesare Galla
Con un sonido limpio y transparente, un mecanismo virtuosista pero
desnudo de vanidad, un criterio personal y al mismo tiempo riguroso, Bacchetti deja
asomar su sensibilidad musical poco amiga de excesos. Así sus
suites de Bach
(la
francesa en sol mayor o la
inglesa en mi menor) entendidas con
sobriedad estilística pero enteramente desde el piano, Ilenaron la primera parte del
programa y valieron al pianista genovés muy largos aplausos.
Los hubo, muy justamente, para
los Encores del fallecido Luciano Berio, siempre
capaz de soluciones originales. No de otra manera creó su inmensa y perfecta obra Mozart,
que nos llegó en una preciosa versión de la
Sonata en do mayor, K. 397, y otra,
más íntensa por la demanda de los pentagramas, de la
Fantasía en re menor, K 397.
Para final, una de las más hermosas sonatas de Prokofiev, la número 4 en do menor,
(D'aprés des vieux cahiers), estrenada por el mismo compositor en Petrograd.
Bacchetti desentrañó toda la complejidad de su contenido. Las ovaciones se multiplicaron
y dieron lugar a un par de
propinas.
Categoriá totalizadora - Ciclo de jóvenes intérpretes
El Pais, Madrid - 26 de junio 2003, Enrique Franco
TRADUZIONE ITALIANA
... Da segnalare, in questo repertorio pianistico, pure l'esecuzione dei
6 Encores, concentrati di fantasia sonora resi in maniera trasparente e molto
comunicativa da Andrea Bacchetti (Un Portrait vol. 3 - VideoRadio)
Berio in disco - la discografia di Luciano Berio
Musica - n. 148, luglio/agosto 2003, Gianluigi Mattietti
... Tali riflessioni scompaiono non appena il 26enne italiano Andrea
Bacchetti accenna i primi accordi. La Quarta Suite Inglese di Bach risuona molto
concentrata, enfatica, con convincenti moderate variazioni - nessun Bach "storico",
un Bach avvincente. Bacchetti è molto attento alle relazioni, quando esegue gli Intermezzi
op. 4 di Schumann - il primo pezzo per pianoforte di questo compositore ispirato dai romanzi
di Jean Paul e dal contrappunto di Bach. Si può discutere sui singoli tempi di Bacchetti,
non però sul fatto che egli offre una interpretazione meditata e sensibile, tecnicamente
ineccepibile di questo Schumann da altri pianisti imperdonabilmente trascurato.
Bacchetti esegue poi alcuni Preludi e Studi di Alexander Skrjabin in modo sorprendentemente
sereno e pacato. Il fatto che egli preferisca quattro pezzi giovanili del figlio di
Skrjabin, Julian (morto annegato a 11 anni), ci consente di gettare uno sguardo in un
inconcluso rapporto padre-figlio. La Quarta Sonata di Prokofjew rappresenta l?avvincente
conclusione delle Husumer Raritaten 2003. Il pianista sviluppa le sue costruzioni ed i
suoi colori in modo cosi strutturalmente cosciente e sensibile che ciò che appare poco
consistente diventa duttile ed inizia a risplendere.
Di Bacchetti si sentirà parlate in futuro ancora molto. Speriamo anche di nuovo a Husum
Klavier-Excurse und Pianisten-Charaktere
Kieler Nachrichten, Husum - 26 agosto 2003, Michael Struck
... Va segnalato il debutto al Festival, che celebrava quest'anno l'edizione del quarantennale, del giovane pianista
genovese Andrea Bacchetti, con un recital che ne ha registrato un chiaro successo personale ...
I quarantanni del Festival di Cervo fra tradizione e debutti
Il Secolo XIX - 27 agosto 2003, Edwin W. Rosasco
... Il pianista genovese Andrea Bacchetti aveva suonato a Firenze
giovanissimo, agli inizi degli anni 90, agli Amici della Musica e con l'Orchestra
della Toscana, dopo essersi messo in evidenza in importanti concorsi e selezioni.
L'avevamo un po' perso di vista e nel frattempo altri pianisti, tutti attualmente,
come lui, più o meno intorno ai venticinque anni, da Gianluca Cascioli a Daniele
Pollini avevano occupato la ribalta. Bacchetti lo abbiamo ritrovato nel concerto
di giovedì al Verdi dell?Orchestra regionale della Toscana, il primo dei due che
l'Ort in questa sua pre-stagione dedica ai giovani vincitori di concorsi; c'era
infatti sul podio anche il ventiquattrenne Alan Buribayev che viene dal Kazakistan
e nel 2001 ha vinto il premio Pedrotti.
Rispetto all'impressione ricevuta la prima volta, che era un po' quella di una
piccola macchina per musica, Bacchetti ci è sembrato meno "prodigio" ma
tutto sommato assai più interessante. È piaciuta al rarefatto, ma attento pubblico
del Verdi la sua esecuzione del Quarto Concerto di Beethoven, nervosa e un po'
fratta ma originale, non priva di un suo fascino, nel non assestarsi su un'arcata
unitaria classica di concezione per rifrangere, al contrario, questo grande concerto
beethoveniano in un caleidoscopio di situazioni ed emozioni musicali
Andrea Bacchetti, un giovane talento musicale cresciuto in fascino e calore
l'Unità, Firenze - 13 settembre 2003, Elisabetta Torselli
El del Concierto para piano y orquesta n. 2 de Agustín González Acilu
(Alsasua, 1929), es juicio por completo favorable y positivo ... Luego, y como
logro todavía más sustancial, el Concierto de piano de Acilu representa el salto
definitivo entre sus dos concepciones capitales y sucesivas de entender y exponer
con racionalidad el discurso musical. Si, como el propio autor explica, en su
etapa anterior - con ejemplo claro en su Primer Concierto de piano de 1977 -
apoyaba la búsqueda de aquella racionalidad en subjetivas valoraciones conceptuales
de ideas-fuerza, la alcanza ahora en el Segundo, y con redondos resultados, a través
de soluciones puramente físico-sonoras y orgánicas. La primicia, que fue recibida
muy favorablemente por el público de la sala Argenta, con Acilu en el escenario,
fue ofrecida en versión perfectible, pero suficiente para captar los propósitos
creadores y de escritura del autor. Ese joven, singular y ya estupendo pianista
que es Andrea Bacchetti (Génova, 1977), habia preparado en poco tiempo un cometido
nada convencional, más "concertante" que propiamente solista ...
Segundo Y Solido
Scherzo - n. 179, octubre 2003, Leopoldo Hontañón
TRADUZIONE ITALIANA
Der Abend begann wie erwartet: Andrea Bacchetti, 26 jahre alt,
ist von mehr zierlicher Gestalt und besitzt bestimmt keine "Löwenpranke";
Liszt zu spielen, dürfte für ihn ein Problem sein.Doch seine Interpretation des
Mendelssohnschen 1° Klavierkonzertes gefiel und heimste reichen Beifall ein.
Das Werk ist auch auf ihn zugeschnitten: Virtuose Brillanz, die sogleich nach wenigen
Taktern, einsetzt, geistreiche und meisterliche Durchführung, durchsichtig herausgespielt
und am Schluss eine imponierende auskomponierte Kadenz, die sogleich in den zweiten
langsamen Satz überführt. Hier kommt nun das (gute) deutsche Gefühl auf: (Bruckner und
Mendelssohn lebten nicht nur im gleichen 19. Jahrhundert, sondern schufen - jeder auf
seine Weise - romantische Musik, die in ihrer "Deutschen" Art sonst nirgendswo
so komponiert wurde): Ein sehr kantables sangbares Thema, gespielt von den Bratschen
und Celli, untermalt mit (Wald)hornklängen, darüber zarteste Klavierfigurik, die Bacchetti
so liegt - auch die beiden letzten Zugaben von Scott joplin und Claude Debussy zeigen
dies - hinzu kommt ein technisch rasant gespielter Prestosatz, eine beeindruckende
Leistung ...
Perlendes Klavierspiel und grandioser Orchesterklang
Augsburger Allgemeine - 7 oktober 2003
TRADUZIONE ITALIANA
Più che una inaugurazione, è stato un rientro in famiglia il concerto
d'inizio della stagione autunnale dell?Orchestra di Roma e del Lazio, nella sala
Sinopoli del Parco della Musica: il direttore stabile Lü Jia è infatti molto amato
dal pubblico, che lo ha accolto con prolungati applausi ...
Questa volta Lü Jia ha accompagnato con l'Orchestra il ventiseienne pianista genovese
Andrea Bacchetti, già in piena carriera. L?attacco del "Concerto n.1 in sol
minore op. 25 per pianoforte e orchestra" (1831) di Felix Mendelssohn, ha visto
direttore e solista all?unisono lanciati nella tumultuosa cavalcata dell' "Allegro
con fuoco", che è rimasta la cifra interpretativa di tutto il "Concerto",
nonostante il pensoso "Andante" (qui, bellissimo era l'uso del pedale da parte
del pianista). Anche nel successivo "Capriccio brillante in si minore" di
Mendelssohn, del 1825-26, si è imposto il travolgente virtuosismo di Andrea Bacchetti,
scintillante ed inquieto, che ha fatto di lui uno dei maggiori interpreti della musica
per pianoforte di Luciano Berio ed ha qui avuto grande presa sul pubblico ...
Lü Jia e Andrea Bacchetti all?assalto di Mendelssohn
Il Tempo, Roma - 14 ottobre 2003, Paola Pariset
La sontuosa apertura di stagione degli Amici della Musica - due
concerti di grande livello nel giro di una settimana - si è completata al
Filarmonico, con una serata particolare e preziosa, di affascinante eleganza
interpretativa. Era di scena uno dei più interessanti giovani talenti della
tastiera in Italia, Andrea Bacchetti, che ha proposto con l'Orchestra di Roma
e del Lazio diretta da Lü Jia due pagine concertanti di Felix Mendelssohn,
capolavori brillanti e limpidi ...
Bacchetti coglie la natura di questa musica con esemplare, si direbbe istintiva
adesione stilistica. Ed ecco allora un'interpretazione di impeccabile levità,
che esplora la trama virtuosistica riservata al solista con tocco di adamantina
precisione, suono trasparente e insieme dolce, impeto coinvolgente eppure misurato.
I temi di Mendelssohn sono esultanti affermazioni di un'invenzione che sa
comunicare con efficacia essenziale. Le sue vorticose scale, i suoi arpeggi, le
sue agilità non sono soltanto decorazione fine a se stessa ma elemento di stile,
esteriore e ricco di pensiero musicale al tempo stesso.
Il risultato è una brillantezza elegante, sostanziale, che si piega nella sezione
centrale del Concerto - Andante - a una cantabilità compresa e dolce, e dispiega
nei movimenti estremi un'energia solare ed estroversa. Asseconda e guida questa
impostazione dal podio Lü Jia, che cura attentamente i piani dinamici, sottolinea
i tratti timbrici e li articola con sostanziosa efficacia, sollecita l'orchestra
romana a una prova concentrata, intensa ed adeguatamente precisa. Dopo il Capriccio
brillante op. 22, tipico pezzo da concerto che non rinuncia però ad esplorare
linee e spressive complesse (e Bacchetti non concede nulla all'esteriorità fine a
se stessa, con un pianismo di vibrante duttilità), chiamate ripetute e applausi
convinti, ricambiati dal giovane pianista genovese con triplice bis: due spumeggianti
Gighe bachiane, sontuose stilizzazioni di estroversa brillantezza, e uno studio
di Chopin tutto giocato sulla cura del suono
Bacchetti, tecnica e brillantezza
L'Arena, Verona - 15 ottobre 2003, Cesare Galla
... Andrea Bacchetti, estroso e profondo pianista nemmeno trentenne,
sta proponendo a Vicenza l'integrale di queste Suite (che sono in tutto dodici)
e quello di giovedì era il secondo dei tre appuntamenti previsti, inseriti nella
stagione di Quartetto & Amici. ... Scritte in origine per il clavicembalo ...
queste Suite trovano nel pianoforte il mezzo autenticamente rivelatore e Andrea
Bacchetti ne è perfettamente conscio.
Il suo approccio è libero ma senza licenze, basato su un rigore tutto interiore
che trova nel tocco, nel senso del ritmo, nella scelta dei tempi il frutto di
un'analitica coscienza interpretativa. C'è libertà espressiva e c'è sensibilità
stilistica: il suono è minuziosamente controllato, la melodia si staglia sempre
con affascinante limpidezza, l'intreccio contrappuntistico è delineato con
ammirevole evidenza. Incisiva la mano sinistra, di esuberante ma sempre ben
soppesata presenza, elegante la destra nel disegnare la trama incessante di questi
giacimento musicali preziosi. Il risultato è di singolare maturità e pienezza,
nello stesso tempo estroverso e interiorizzato, animato dalla vivace curiosità
di una scoperta "raccontata" agli ascoltatori con immediatezza avvincente
L'universo di Bach nella tastiera del piano
Il Giornale di Vicenza - 29 novembre 2003, Cesare Galla
... I brani bachiani si giovano di un'interpretazione rigorosa e allo
stesso tempo calda. Ascoltando un tempo lento della "Suite inglese" ad un
tratto ho capito da dove vengono certe inflessioni di Chopin e perché il grande polacco
amava gelosamente Bach ... Dopo Bach è la volta di Francesco Del Corno, compositore
contemporaneo, di cui viene presentato un brano intitolato "Un luogo quieto",
gradevole e raffinato, ricorda qualcosa di Satie e certamente deve molto ai Debussy ...
grande senso della dinamica, un tocco limpido e sensibile nei "pianissimo",
e soprattutto con rigore ...
La sensazione è quella di un musicista fuori dell'ordinario, assolutamente concentrato
sulla propria arte. Capace di attenzione e sensibilità nei brani lenti e nei momenti
tranquilli, esplode mostrando una tecnica impressionante, ma mai circense; le cascate
di arpeggi brillanti, le scale veloci perdono la caratteristica puramente meccanica di
"ginnastica per le dita". In un panorama che trabocca di sedicenti virtuosi
amanti della velocità (in realtà hanno solo un bel po' di fretta), Bacchetti si
"cerca" le note nei brani lenti con pathos. E' evidente che l?artista ha ben
chiaro il senso "plastico" di quel magma sonoro e che è in grado di usarlo
per fare musica. Un concerto che ci ha rivelato un artista pieno di personalità, di
cui sentiremo parlare ancora molto
All'auditorium di Roccella Jonica concerto di preziosi virtuosismi
Il Quotidiano, Roccella Jonica - 7 dicembre 2003, Bruno Giurato
Il ventiseienne Andrea Bacchetti (Premio Venezia 1996) ha presentato
il programma più interessante, dedicato a Bach, a Berio e a Chopin. In una
"Suite Francese" il solista emerge nella intatta polifonia e nella
lucidità dei decorsi strumentali: un Bach molto razionalizzato, disegnato con
impeccabile coerenza.
Radicale ed estremistica la versione dell'aforistico scampanio e della polifonia
accordale dei due "Encores" di Berio, e di composta asciuttezza le versioni chopiniane ...
L'omaggio del Premio Venezia
Il Gazzettino, Venezia - 19 dicembre 2003, Mario Messinis