RASSEGNA STAMPA 2001-2002
Luciano Berio, uno dei protagonisti della musica contemporanea,
avrebbe dovuto dirigere in prima persona il concerto che stasera l'Orchestra
Verdi gli dedica all'Auditorium ... Lunedì scorso anche le "Serate
Musicali" lo hanno festeggiato al Museo Teatrale della Scala con un
incontro culminato nell'esecuzione di brani per pianoforte interpretati
da Andrea Bacchetti. ...
Auditorium, l'omaggio a Berio
La Repubblica - 22 marzo 2001, Paola Zonica
... non ci aspettavamo di assistere ad un recital di altissimo livello.
Andrea Bacchetti (mai fidarsi delle apparenze!) non si atteggia a divo dello
spettacolo, ma fin dalle prime note ti accorgi di avere a che fare con uno dei
grandi pianisti del momento. ... ha per così dire neutralizzato il "dejà
vu" per erigere, da creatore nato, il suo limpido edificio, caratterizzato
da uno straordinario senso del ritmo e della struttura ... lo sviluppo dei temi
mi è sembrato di un'audacia densa e impegnativa. ... Andrea Bacchetti ci ha stupito
con il suo brio e la sua straordinaria personalità musicale.
Grande virtuoso e creatore nato
Luxemburger Wort - 2 maggio 2001, André Link
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Il Carlo Felice ... ha ospitato mercoledì un insolito concerto
che ha messo a diretto confronto due forme di espressione musicali diverse
ma complementari, l'interpretazione del repertorio classico e l'improvvisazione
afro-americana. Protagonisti due talenti indiscussi del pianismo genovese, il
concertista Andrea Bacchetti e il jazzista Dado Moroni. ... Assolutamente
straripante Moroni, con il suo virtuosismo strumentale davvero incontenibile
e il suo gusto armonico tutto blueseggiante ... più sobrio, intimo e poetico,
Bacchetti ha fornito delle interpretazioni davvero entusiasmanti. ...
Esemplare la sua lettura di Bach, curatissima nel suono, nell'accentuazione,
sempre cantabile e ben fraseggiata anche quando più nascosta. Stesse
considerazioni anche per Beethoven ... suonato con grandissima libertà
ritmica e ricchezza di colori e di timbri ...
Il punto di contatto con il mondo jazzistico Bacchetti lo ha fornito con un
Preludio di Gerswhin. ... Tra i bis, un suggestivo Chopin di Bacchetti e una
sorta di blues di Moroni sull'incipit di "Nella vecchia fattoria".
Applausi a volontà per entrambi.
Entusiasmante "duello" fra classica e jazz
Corriere Mercantile - 29 giugno 2001, Aurelio Canonici
Genio e sregolatezza! E' un luogo comune dell'immaginario romantico
che ha accompagnato la fama di grandi artisti e, tuttora, non appare fuori
moda. ... Per quanto riguarda Andrea Bacchetti, pianista genovese
ventiquattrenne che ha suonato per il cartellone della Società Filarmonica di
Trento lo scorso giovedì, il binomio, a prima vista, sembrerebbe attagliarsi
perfettamente. ... si tratta del suo modo di suonare e, più precisamente, delle
cosiddette scelte interpretative. C'è più di una ragione musicale che può farlo
apparire "geniale" o "sregolato" a seconda del punto di vista.
Innanzitutto l'agogica. La libertà di tempo che si permette Andrea Bacchetti è
tutt'altro che nei ranghi dell'universale accettabilità, mai scontata e poco
prevedibile. E, se a momenti potrebbe far gridare allo scandalo di una forma
sfilacciata, in altri potrebbe anche rivelarsi illuminante ... con la complicità
di un'accentuazione e di un fraseggio serrati, al di fuori di aspettative
scolastiche ... Come pure interessante potrebbe risultare il forte risalto dato
agli elementi ritmici in sincope e controtempo o, ancora, il gusto per la dissonanza
all'interno della trama polifonica. ...
Bacchetti, genio e sregolatezza - un inaspettato concerto alla Filarmonica
L'Adige - 14 ottobre 2001, S.F.
... Mano felice che gli permette di dominare senza problemi anche i
momenti più impervi delle pagine presentate, ma essenzialmente una personalità
interpretativa versatile e tesa ad un costante approfondimento dei più intimi
significati dei brani, assortiti con un criterio che potremmo definire
"classico". Il pubblico accorso al Piccinni, dove Bacchetti ha suonato
per la Camerata Musicale Barese, ha potuto così apprezzare un Bach rivissuto
con raffinate morbidezze pur se con inappuntabile rigorestilistico, un Beethoven
(l'op. 10 n. 2) meno " scapigliato" di quanto lo si intenda solitamente,
e quindiun Prokofiev (l'op. 29) decisamente vigoroso, ma anche apertamente
lirico (l'Andante assai) ed infine un Liszt scintillante e corposamente cantante.
In programma anche
Sei piccoli ritratti di Francesco Antonioni ... brevi
pagine di fresca inventiva e di varia quanto gustosa impostazione in cui si passa
dalla (apparentemente) facile al più complesso, con varietà di stili e di tecniche,
ma sempre con esiti ben più che accattivanti ... eseguite da Bacchetti con convinta
adesione e sicuro intuito.
Alla fine molti applausi e ben tre bis con noti brani di Chopin, Gerswhin e Scarlatti.
Andrea Bacchetti al piano ben più che una promessa
La Gazzetta del Mezzogiorno, Bari - 1 dicembre 2001, Nicola Sbisà
... Andrea Bacchetti, solista dell'ultimo concerto degli Amici
della Musica ... In programma c'è il Concerto K413 ed il Konzert-rondò K386 di
Mozart; lo accompagna la "Chopin ChamberOrchestra" diretta da Boguslaw
Dawidow. Il tocco di Bacchetti è una delle cose più belle che abbia mai udito:
sopraffino, perlato, morbidissimo - magari, per il mio gusto personale, un po'
uniforme - ma ovunque ben cesellato. Portatrici di una spiccata musicalità sono
tutte le sue scelte ermeneutiche, stimolanti ed incisive quanto basta per essere
ricordate e discusse nel dopo-concerto.
Ed è un ottimo segno, quando un'interpretazione fa discutere.
... alla fine della splendida esecuzione ... Bacchetti si risiede al pianoforte
per tre volte, in un triplice fuori programma che ha dell'incredibile: Gerswhin,
Bach e Scarlatti. Con disinvoltura micidiale passa da un autore all'altro,
dimostrando di saper dare una propria impronta ad ogni pagina, di essere in grado
di dire qualcosa di personale, una soggettiva interessante ed accattivante per
tutti gli autori da lui toccati.
Alla fine molti applausi e ben tre bis con noti brani di Chopin, Gerswhin e Scarlatti.
Le magie di un giovane pianista
27 gennaio 2002, Matteo Luigi Piricò
... L'impronta ed il carattere che Bacchetti ha evidenziato nell'interpretazione
della pagina mozartiana sono di quelli che privilegiano tratti di delicata sensibilità lirica.
C'è nell'approccio di questo giovane interprete una particolare propensione a prediligere una
lettura introspettiva, quasi a stemperare quei caratteri più estroversi e luminosi della
scrittura di Mozart. Nello stesso tempo c'è una grande attenzione e tensione a sgranare
precise geometrie in un serrato e fluido dialogo con la compagine orchestrale: il suo rapporto
con l'orchestra in tal senso non è tanto quello di chi si contrappone dialetticamente all'ensemble,
bensì quello di chi si vuole inserire armoniosamente e con delicatezza all'interno del continuum
sinfonico. Nel segno di tale lettura introspettiva anche i suoi bis di Gershwin e di Scarlatti.
... Pubblico numeroso e larghi consensi al solista e all'orchestra.
La sensibilità lirica di Bacchetti e i forti contrasti di Borgonovo
L'Arena - 28 gennaio 2002, Fabio Zannoni
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... abbiamo potuto ascoltare una straordinaria esecuzione della
Sonata in mi maggiore op.109, posta in coda ad un lungo ed intenso recital
che si era aperto con la sesta Suite Inglese di Bach, le Fantasien op. 116
di Brahms e le due Sonatine op. 49 dello stesso Beethoven.
Un'esecuzione stupefacente per rigore e fantasia, senso delle proporzioni e
supremo fascino del fraseggio, ma anche gusto di provocare e sollecitare lo
strumento per sfruttarne al massimo le potenzialità.
Un momento di pace e di oblio, un lirico e libero respiro che sconfina
nell'estro fantastico ...
Pagina amatissima, ma di difficile e rischiosa lettura ... sotto le giovani
e robuste dita di Andrea Bacchetti, la sonata op. 109 è diventata un gioco
ininterrotto di interrogazioni e risposte, echi e richiami, impostato su una
sorta di dualismo ... E già l'inizio si profilava misterioso e quasi in sordina,
come da lontano, per sciogliersi con vaga amabilità e cauta dolcezza, presto
contraddette da un crescendo che gradualmente si spegneva per lasciare il campo
ad uno scherzo vigoroso e determinato, incalzante e articolatissimo, con un
rigoroso controllo del procedere ritmico e dell'affondo del tasto, frasi ampie
e marmoree. Soltanto con l'enunciazione del bellissimo tema che apre il terzo
movimento, ci siamo resi conto che fino a quel momento avevamo assistito a
degli avvicinamenti progressivi ad un mondo sonoro che ci era precluso ...
Trascinante concerto del pianista Andrea Bacchetti
Il Resto del Carlino - 17 aprile 2002, Sergio Garbato
... il giovane genovese che ha convinto tutti con due Suites
Inglesi (la quarta e la quinta) e due Suites Francesi (la quinta e la
sesta) di Bach: un programma austero e rischioso che in mano a pianisti
poco fantasiosi avrebbe potuto provocare il sonnolento naufragio
dell'uditorio. Ma Bacchetti ha talento, doti tecniche straordinarie, idee
forti e convincenti. ... appena butta giù le mani sulla tastiera, cantando
un Bach assolutamente pianistico, equidistante da Gould e da Schiff (si
pensi alla morbidezza del legato e alla pastosità del suono nelle Sarabande
o in alcuni movimenti d'apertura, all'incisività dei temi delle Gighe,
all'efficacia dei crescendi, alla fantastica naturalezza espressiva degli
abbellimenti, alla pedalizzazione studiatissima), il suo profilo acquista
l'autorità di un interprete maturo.
La seduzione dei bis chopiniani ha confermato ogni previsione. Ne risentiremo parlare.
Bacchetti, giovane e già maturo pianista
Il Piccolo, Giornale di Trieste - 2 ottobre 2002, Sergio Cimarosti
... il nome più conosciuto della rassegna (anche a livello
internazionale) nonostante la giovane età ... Il primo brano proposto è stata
la Suite Inglese in Fa maggiore di Bach; il tocco sembrava ora martellante e
secco, ora morbido e intenso; il canto si assicurava così una costante e nitida
evidenziazione, attraverso una rilettura profondamente meditata. In programma
c'erano poi quattro Encores di Berio, davvero molto aforistici, di notevole
complessità non solo tecnica. Il programma approdava poi a Chopin di cui Bacchetti
ha proposto, dopo l'intramontabile Berceuse in Re bemolle, la serie dei quattro
Improvvisi, in cui nuovamente un tocco praticamente quasi vellutato a volte si
faceva volutamente secco, riservandosi un ripensamento complessivo pieno di
energia, personale, assolutamente convincente ...
Il piano di Bacchetti restituisce uno Chopin liberato dai clichè
La Nuova Venezia - 9 ottobre 2002, Cecilia Palandri
Ogni concerto di musica "pura", assoluta, suscita negli
ascoltatori altre, diverse sensazioni, extra musicali. Queste sensazioni sono
tanto più profonde quanto più riescono a colpire un singolo ascoltatore, perchè
l'arte creata da un singolo artista è rivolta sempre verso ciascuno degli
ascoltatori individuali ... per raggiungere le loro anime. ... Queste emozioni
sono state fornite dal IV Concerto per pianoforte in sol maggiore op. 58 di
Beethoven eseguito da un artista italiano, già noto al pubblico di Opole, Andrea
Bacchetti. L'artista suonava in modo preciso e saggio, la sua mente e le sue
dita "sapevano" ogni frase e ogni nota, costruendo una tensione
emozionale molto suggestiva ...
Orfeusz przy fortepianie (Orfeo al pianoforte)
NIO, Opole (Polonia) - 12 novembre 2002, Radislaw Malkowski
... la figura di Andrea Bacchetti é andata assumendo un proprio rilievo, in termini di
originalità rispetto a certi modelli efficientistici ai quali il giovane pianista genovese
sembra voler contrapporre percorsi più inventivi.
Significativo che abbia pensato a tratteggiare tali suoi intendimenti in una specie di
autoritratto composto di tre cd l’ultimo dei quali vede accostate due Sonate di Mozart
ai 6 Encores di Luciano Berio; quasi a voler mostrare come l’abisso stilistico che separa
i due compositori diventi ragione di stimolo per l’interprete. Il quale, se da un lato
scioglie un Mozart disinvolto, eloquente, mai inamidato in ogni modo, dall’altro penetra
nei reticoli di Berio con una determinazione che è pari alla curiosità di cercare quali
ragioni si celino dietro il più scoperto diagramma del gioco ...
Recensioni CD - Piano e forte
Classic Voice - n.43 dicembre 2002, Gian Paolo Minardi
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... Un Mozart molto originale e carino quello del nostro giovane interprete, pieno di
particolari curiosi e affascinanti, piccole mollezze romantiche - specie nei due andanti -
e piccole impennate, esitazioni e languorini, ma anche qualche disinvolto atteggiamento
scanzonato ... Lo stesso interesse nella timbrica - e vorrei quasi dire nel fraseggio -
si riscontra nei brani di Berio, cui Bacchetti conferisce un significato e una naturalezza
musicale veramente da grande interprete della musica del Novecento ...
Giudizio Artistico: 9 ** Giudizio Tecnico: 8
Le Recensioni CD
Compact Disc Classics - n.24 dicembre 2002, Riccardo Risaliti
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