Lungo pomeriggio musicale nell'Aula Magna della Sapienza
con tre ex bambini prodigio, Andrea Bacchetti (pianoforte), Francesca Dego e Domenico Nordio (violini).
Di J.S.Bach Bacchetti ha presentato la "Toccata in mi minore (BWV 914)" e la "Suite
francese in sol maggiore (BWV 816)", in entrambe le composizioni il tocco clavicembalistico agile
e preciso sulla moderna tastiera dallo splendido suono, ha trasmesso grande suggestione. I movimenti
fugati della Toccata e la successione delle danze nella Suite vengono esaltati dalla grande sensibilitą
del pianista che, soprattutto nei tempi lenti, ci immerge nella purezza delle atmosfere bachiane.
Francesca Dego e Domenico Nordio hanno proposto la "Sonata in mi minore per due violini op.3 n.5"
di Jean-Marie Leclair (1697-1764), grande esponente della scuola violinistica francese del Settecento.
Una sonata in tre tempi dove il virtuosismo degli intrecci tra i due strumenti lascia comunque spazio
alla cantabilitą delle melodie. Lungo salto temporale con la "Sonata in do maggiore per due violini
op.56" di Sergej Prokof'ev che qui sembra tornare, soprattutto nel lungo lamento iniziale, ad
atmosfere del passato. Tuttavia ben presto le durezze e le spigolositą emergono anche se alternate ad
improvvisi abbandoni verso temi cantabili. Nel finale Allegro con brio appare tutta l'irrequietezza
dell'autore con l'intreccio, lo scontro e il reciproco sostegno dei due strumenti. La breve e brillante
"Passacaglia dalla Suite in sol minore (HWV 432)" di Haendel rielaborata per due violini da
Johan Halvorsen (1864-1935), compositore norvegese riconducibile allo stile di Grieg, permette ai due
strumentisti di esibire la loro grande attitudine alla musica d'insieme. Come Halvorsen, Christian
Sinding (1856-1931), appartiene alla scuola tardo-romantica norvegese e la sua "Serenata op. 92"
per due violini e pianoforte riecheggia atmosfere ottocentesche, anche se il Novecento si affaccia con
qualche asprezza e qualche breve smarrimento del riferimento tonale. Il concerto si č concluso con i
"Cinque pezzi per due violini e pianoforte" di Dimitrij Sostakovic che, con l'alternanza di
diverse atmosfere come in una suite settecentesca esprime la grande ecletticitą del compositore.
L'inconsueto organico č stato molto apprezzato dal numeroso pubblico presente, oltre che per il valore
delle esecuzioni, anche per la proposta di opere di rara esecuzione. Umberto Asti
Applausi intensi e grati.
Inserita il 04 - 12 - 13