Andrea Bacchetti, genovese, classe 1977, questa sera sarà all'Olimpico con la Oto
VICENZA. Prosegue e ormai volge al termine la rassegna di primavera dell'Orchestra del teatro
Olimpico: si tratta del Suono dell'Olimpico, giunta nel 2013 alla sua XXI edizione. In programma,
oggi alle 21 un interessante progetto speciale che vede interprete con l'Orchestra il maestro,
celebrato a livello internazionale per le sue interpretazioni di Bach, Andrea Bacchetti, nel ruolo
di pianoforte solista e concertante, un omaggio a Florence Marzotto voluto proprio dal maestro
Bacchetti e accolto con piacere dall'Orchestra, per ricordare la signora della musica e delle arti,
esempio di mecenatismo, presidente dell'Orchestra dal 1993 al 1996, scomparsa lo scorso anno.
Il terzo concerto del Suono dell'Olimpico, è il Progetto Speciale Bach che vede protagonista
l'eclettico e talentuoso pianista Andrea Bacchetti che farà ascoltare al pubblico la sua personalissima
ed affascinante lettura delle più belle pagine del repertorio bachiano. Si potranno ammirare la sua
grande capacità virtuosistica e il profondo studio interpretativo profuso in brani di indiscussa
bellezza. Interessante inoltre vedere l'Orchestra del Teatro Olimpico impegnata sui capisaldi del
corpus bachiano, dopo la recente esecuzione dei BWV 1054, 1055, 1058 e la registrazione, proprio con
Andrea Bacchetti, solista e concertante. Il programma prevede l'esecuzione di quattro concerti del
corpus bachiano, il BWV 1055 in La Maggiore, il BWV 1054 in Re Maggiore e il BWV 1058 in Sol Minore,
nella prima parte; si tratta di tre capisaldi dell'opera del grande compositore tedesco tratti da
una raccolta di 13 Concerti per Clavicembalo, archi e basso continuo; dal 900 è diventata consuetudine
la loro esecuzione con il pianoforte, strumento che trasmette un suono più "romantico" e corposo
rispetto al clavicembalo. In queste composizioni Bach lavorò con estrema meticolosità alle parti
solistiche, talmente raffinate da renderle uniche nel loro genere per costrutto musicale e originalità
compositiva. Il primo Concerto, il BWV 1055 in La Maggiore è sicuramente un lavoro maturo e molto
elaborato; il secondo Concerto, il BWV 1054 in Re Maggiore, rappresenta una trascrizione molto fedele
del Concerto per violino BWV 1042, abbassato di un tono per evitare un Mi5, nota che probabilmente
mancava alla tastiera del clavicembalo usato da Bach. L'ultimo Concerto della prima parte, il BWV
1058 in Sol Minore, è probabilmente il primo tentativo di Bach di scrivere un concerto completo per
clavicembalo; sembra però che il maestro non fosse troppo soddisfatto di questo lavoro; la
strumentazione è infatti meno equilibrata rispetto agli altri concerti, in quanto la fitta scrittura
orchestrale rende meno comprensibile la parte del clavicembalo. Nella seconda parte del Concerto sarà
eseguito il celebre Concerto Brandeburghese n. 3 in Sol Maggiore BWV 1048. Tratto dall'omonima Raccolta
è probabilmente uno dei Concerti più eseguiti e conosciuti nella storia della musica. Elemento
caratterizzante della composizione l'equivalenza, in termini di importanza degli strumenti: non più
episodi solistici alternati a momenti d'insieme, o un trattamento "concertante" di coppie
di strumenti, ma blocchi orchestrali che annullano le differenze tra le parti. La stessa forma
dell'opera è assolutamente originale: non più tre ma due movimenti, il secondo dei quali diviso in due
parti come le arcaiche "sonate da chiesa". Direttore e solista del Concerto sarà Andrea
Bacchetti, uno dei più eccentrici, poliedrici e versatili artisti Italiani. Genovese, nato nel 1977,
Bacchetti è annoverato fra i migliori interpreti del panorama pianistico internazionale. Cresciuto
con leggende come Karajan, Magaloff, Baumgartner, Berio, ha debuttato a 11 anni con i Solisti Veneti.