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ANDREA BACCHETTI,
IL PIANISTA DEL CHIAMBRETTI
SUONA OLTREOCEANO
E' l'ospite più atteso delle maggiori orchestre, lui che a soli 11 anni debuttava nella Sala Verdi con i
Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone; da allora Andrea Bacchetti, il pianista del
Grand Hotel di Piero Chiambretti, suona in Festival Internazionali.
Il bambino prodigio da cui ne è nato l'artista Andrea Bacchetti, a cosa deve il suo talento? Crede che
sia più innato o sviluppato in seguito ?
«Io credo sia l'uno che l'altro. Infatti, da bambino era una cosa quasi automatica. Potrei dire che
il pianoforte suonava da solo, mosso dal talento, dall'entusiasmo, dalla infinita passione per la musica. Poi
nell'età dell'adolescenza, pian o piano, c'è stato il passaggio molto significativo e di grandissima importanza
verso la consapevolezza, la comprensione lo studio forsennato per capire, giorno dopo giorno, tutto quanto
prima era prevalentemente spontaneo. Nasceva così, via via, un interesse sempre maggiore di quello che secondo
me è stato un po' "il crescendo in continuo" cioè la grande voglia di apprendere, di crescere
artisticamente, di frequentare e lavorare insieme con grandi musicisti dai quali "attingere" arte ed
esperienze... e così è tutt'ora... non ci si sente mai arrivati... c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire...
e comunque il talento unito allo studio quasi maniacale e, naturalmente, all'esperienza che ti fai ogni giorno
suonando in giro per il mondo programmi in contesti sempre diversi ha sempre una grandissima importanza. Poi
frequentando artisti di grande calibro riesci a capire, scoprire cose nuove. Un esempio, in questi ultimi tempi
ho avuto l'onore di suonare in duo con Uto Ughi. E' stata una esperienza di grandissimo spessore. Abbiamo
provato e suonato molto insieme: ogni prova era una lezione preziosissima, un'opportunità di scoprire, magari
da una sonata che suono da decenni, nuovi aspetti interpretativi che i tuoi occhi non vedono e che puoi
apprendere solo lavorando con un grande come il Maestro; ma soprattutto poi suonarli insieme ed ascoltare
"live" il risultato!!! Non ti fa dormire di notte, perché ti risuona nell'orecchio per ore e
ore».
Di Berio e altri musicisti, cosa puoi dirci?
«Il mio rapporto con Luciano Berio è stato uno degli aspetti fondamentali della
mia crescita artistica, ma anche umana. E' difficile spiegare in poche righe il suo pensiero. Forse non so neanche
se ci riuscirei perché una cosa è suonare altra cosa è raccontare. Ancora oggi, per esempio, suonando Bach
risuonano nelle mie orecchie tanti dei suoi consigli; quelle indicazioni via via assorbite ed assimilate in
tanti anni, non solo, ancora oggi, ogni volta che eseguo per esempio Le Variazioni Goldberg o Le suite Francesi
o Inglesi sento la sua voce, il suo pensiero, quel modo bellissimo ed attualissimo di interpretare queste opere;
ciò che negli anni ha costruito il mio "Bach Modern" particolarmente apprezzato da molti autorevoli
critici di rilievo internazionale. Ciò significa che fermo restando il massimo rigore è possibile rendere, esprimere,
dipingere questi capolavori con la lingua di oggi, con il pensiero attuale, con il mondo di oggi! Questa è
l'eternità della Musica (con la M maiuscola) che proprio da Berio ho imparato. I grandi musicisti che ho avuto
modo di incontrare sono stati moltissimi; da Karjan a Baumgartner (direttore Festival Strings Luzern); da
Magaloff (per il quale ho avuto l'onore di suonare alla Fenice di Venezia in occasione della consegna del premio
"Una Vita per la Musica", a Horzwskj; e tanti altri. Tutte esperienze preziose che mi hanno arricchito
spiritualmente, artisticamente».
Tornando al grande schermo... la televisione ed il Chiambretti Night?
«In televisione ho avuto l'onore di andarci fin da bambino (Mike Bongiorno, Mino D'Amato, lo Zecchino d'oro,
ecc. ) ma anche in relazione ai numerosi servizi e registrazioni varie di miei concerti in Italia ed all'estero.
L'esperienza con Piero Chiambretti è stata particolarmente significativa. Mi ha dato
l'occasione di portare ad un pubblico molto più ampio, diversificato, diverso da quello solito alcuni brani di
compositori classici. E mi ha fatto molto piacere che anche questo pubblico abbia particolarmente apprezzato.
Ai miei concerti infatti noto la presenza, in crescendo, di un numero sempre maggiore di giovani, non solo
studenti ma persone che mi dicono di aver gradito, in qualche caso con grande emozione i pochi minuti di Bach
o di Chopin; mi fermano per strada o dopo i concerti e mi chiedono spesso come si fa a passare da Mozart
all'accompagnamento "Live" di artisti quali Antonello Venditti,
Ornella Vanoni, Laura Pausini, ecc. con i quali ci tengo a
dirlo mi sono trovato benissimo, subito a mio agio, anzi mi hanno aiutato a scoprire un nuovo capitolo della
musica. Per questo sono molto grato a Piero Chiambretti per avermi dato questa
possibilità. Da qui anche la visibilità, l'onore di aver conosciuto tante personalità dello spettacolo, di
aver per così dire imparato anche come "vivere" senza fare troppe brutte figure in un contesto così
diverso da quello più abituale dei concerti. Tutte esperienze preziose, veramente, che vorrei mi aiutassero
nel continuare a far conoscere ai giovani la bellezza della "Musica" quella con la M maiuscola:
da Beethoven a Berio, ma anche quella che scaturisce da una interessantissima e recentissima
collaborazione con la grande Antonella Ruggiero con la quale anche le celebri dei
Mathia Bazar possono convivere egregiamente con il Concerto Italiano di Bach, con
l'Ave Maria di Schubert messa vicino a quella di De Andrè... bellissimo... tutto da scoprire».
Per quali progetti futuri suonerai le tue melodie?
«Sono molti, francamente. Da quelli discografici con Sony (per la quale incido in esclusiva) che
riguardano sia "La Tastiera Italiana" (cioè la riscoperta di manoscritti autentici di autori italiani
del settecento) che è stata premiata con l'Award dell'ICMA (premio internazionale di grande prestigio); alla
"Bach Edition" della quale abbiamo già fatto 3 CD. L'ultimo con l'integrale dei concerti per tastiera
con l'Orchestra Sinfonica della RAI (dove ho debuttato anche come direttore); ed altri. Per i concerti posso
ricordare oltre a quelli in Italia (Milano, Roma, Napoli, Trieste, Venezia, ecc.), ma anche in Europa (Parigi,
Madrid, Berlino, ecc.) la prossima tounèe in Giappone (Tokyo, Osaka, Yokoama, ecc.) preceduti da un concerto
a Hong Kong ed a Pechino e seguiti da un concerto a Giacart».