"Uto Ughi per Roma" con Andrea Bacchetti e Bruno Aprea
DI REDAZIONE - 03/10/2013
PUBBLICATO IN: SPETTACOLI, MUSICA
di
Paola Pariset
Uto un tempo si chiamava Bruto (con l'aggiunta di Diodato Emilio): ma Ughi, il violinista mondiale
dall'arcata stupenda e dal calore interpretativo ineguagliabile, ne preferì sempre l'abbreviazione.
E fu Uto per sempre. Ogni anno, dopo una carriera folgorante e duratura, egli torna nella capitale
in settembre-ottobre, con la sua celebrata rassegna di musica gratuita "Uto Ughi per Roma"
- sì: i concerti sono gratuiti per favorire i giovani nell'accostamento a quest'arte - che dal 23
settembre al 16 ottobre presenterà nell'Auditorium Conciliazione, nella chiese di S.Sabina e
dell'Ara Coeli, nel Teatro Olimpico, all'Antonianum e all'Università Luiss, una serie di concerti
con l'Orchestra da Camera "I Filarmonici di Roma" e con l'Orchestra Giovanile "Uto
Ughi per Roma": ma non per accompagnare il solo violino, sibbene qualunque strumento veicoli
l'inconfondibile talento di un giovane. Il tutto spesso a scopo benefico, e quest'anno a vantaggio
di "Save the Children". Il 25 settembre era sul palcoscenico del Teatro Olimpico il giovane
pianista genovese Andrea Bacchetti, peraltro affermato a livello internazionale e specializzato
nella musica del '900 di Boulez e Berio. Il programma oltremodo variato non verteva su tali cavalli
di battaglia, ma spaziava con brevi o brevissimi pezzi da Bach (anche l'Aria delle "Variazioni
Goldberg") a Mozart, al francese Diémer, a Liszt, a Debussy (due preludi con "La Cathédral
engloutie"), a Schumann (alcuni "Mignon"), a due Notturni di Chopin, infine al Rossini
dei "Péchés de vieillesse" che il pianista ha presentato parlando di espressioni meno
felici rispetto alle opere liriche del compositore pesarese. Emergevano perciò soprattutto la
freschezza e la proverbiale trasparenza esecutiva di Andrea, anche nei bis, fra cui un velocissimo
Villa Lobos. Ed è stato prevedibilmente un bel successo. L'Orchestra Giovanile da Camera Uto Ughi poi,
il 1° ottobre presso l'Università Luiss ha mostrato in pieno le sue potenzialità in un temibile
"Concerto per violino" di Viotti - che Ughi ha interpretato da direttore, ed al tempo
stesso da solista con invidiabile ritmo strumentale, sostenuto anche nelle fioriture - e nella
bellissima "Sinfonia in sol minore K.550" di Mozart. La direzione trascinante della creazione
mozartiana - densa di temi stupendi e contenuti già romantici - da parte del celebrato M° Bruno Aprea,
ha tratto seco nella sua lettura drammatica e appassionata i giovanissimi strumentisti, il cui suono
denso, carico, sicuro rivelava tutta l'impronta del loro padre d'arte, Uto Ughi e la sua statura morale
e civica. La rassegna, sempre molto ricca di offerte artistiche, dedicherà la serata del 4 ottobre
al grande Luis Bacalov, che dirigendo l'Orchestra da Camera "I Filarmonici" eseguirà anche
al pianoforte musica sua, oltre che di Gardel, Villoldo, Piazzola, Morricone, Rota, con la tromba
solista di Cicci Santucci.