Fiorenzuola, 1 dicembre 2013 - La stagione musicale del
teatro Verdi di Fiorenzuola prosegue venerdì 6 dicembre (ore 21) con il concerto in abbonamento "La
musica classica incontra il jazz". Un grande evento musicale e culturale: il pianista jazz Andrea
Pozza ed il pianista classico Andrea Bacchetti, grandi talenti del panismo italiano, danno vita ad un
originale concerto per due pianoforti che vedrà dialogare insieme due linguaggi musicali diversi, ma
soprattutto due straordinari musicisti conosciuti, apprezzati ed applauditi in tutto il mondo per i loro
indiscutibili meriti artistici. Il concerto si svolgerà in forma di dialogo sonoro e prevede un ricco
botta e risposta tra i due pianisti che, per l'occasione, hanno scelto di interpretare brani composti
da autori aventi in vario modo a che fare sia con il jazz che con la classica.
In scaletta Bach e Duke Ellington, Mendelssohn e Bud Powell, Claude Debussy e Thelonious Monk, Bela Bartok
e Bill Evans, Hector Villa Lobos e lo stesso Andrea Pozza, per dimostrare che proprio la musica -
linguaggio universale - sa dialogare in libertà, comunque rispettando e valorizzando le diversità.
Andrea Bacchetti ha pubblicato in esclusiva per Sony il primo CD dedicato alla Bach Edition con le Suite
Francesi e il CD "The Scarlatti Restored Manuscrupt"; si tratta del progetto finalizzato alla
riscoperta di manoscritti autentici ed originali. Anche questi dischi come i precedenti hanno raccolto
consensi autorevoli sia dalla stampa specializzata internazionale che dalla stampa specializzata europea,
dall'Europa agli Stati Uniti, dal Giappone al Sud.
Andrea Pozza, pianista e compositore, sta ha tenuto una lunga serie di concerti in tutto il mondo, toccando
tra gli altri Regno Unito, Francia, Portogallo, Spagna, Argentina, Brasile, Giappone, oltre naturalmente
all'Italia.
Grande successo nella serata del 6 dicembre al Teatro
Verdi di Fiorenzuola, in occasione del concerto per due pianoforti "La musica classica incontra
il Jazz" di Andrea Bacchetti per la classica e Andrea Pozza per il jazz. Bacchetti introduce
l'evento suonando un brano di Bach, si aggiusta gli occhiali, ondeggia la testa e suona divinamente,
dopo l'applauso segue Pozza in un brano jazz. Bacchetti volge lo sguardo verso il pubblico e fa un
cenno agli spettatori, quasi meravigliato di vederli così numerosi. Pozza dimostra grande abilità anche
nel genere classico, interpretando un pezzo di Verdi contestualizzato a New Orleans: «Se fosse
stata colonia italiana, si sarebbe suonato Verdi in chiave jazz». «Mi ha fatto la sorpresa»
- dice ironicamente l'amico Bacchetti, poiché vede il jazzista cimentarsi nel genere classico.
Poi, i due suonano un brano contemporaneamente, insieme scivolano tra una nota e l'altra con disinvoltura,
quasi scherzando. Assomigliano a vecchi amici che provano un nuovo gioco. L'abbinamento è in perfetto
equilibrio, un vero e proprio impasto originale di musica, tra jazz e classica. Sul palco c'è la voglia
di sperimentare qualcosa di nuovo, la voglia di sconfiggere quel muro che tiene separati classicisti
da jazzisti, la voglia di distruggere la continua ostilità che "lega" gli esponenti dei due
generi.
«Per imparare un brano di Mozart impiegherei sette mesi - afferma Pozza - io non mi attengo a
nessuna base fissa, per questo Bacchetti ha difficoltà: lui vuole imparare variazioni, ma questa è arte
improvvisata». Indica poi i foglietti che Bacchetti tiene nascosti nel pianoforte, segnati da
piccoli suggerimenti del genere contrapposto. Entrambi sono maestri, ma nel suonare insieme nessuno
prevale sull'altro, essi mantengono la loro indipendenza e insieme si fondono.
La grandiosa novità è "l'innovazione" che attira il pubblico, incanta, persuade, appassiona
anche chi è più conservatore. Dopo un intermezzo di Chopin Studio sui tasti neri, Pozza accarezza il
piano con brani natalizi. Segue poi Bacchetti con Debussy e Suite francese in sol maggiore di Bach.
Pozza continua a creare, non si ferma, sfocia in melodie armoniche e ballabili, interpreta con maestria
le fondamenta del jazz e Bacchetti non osa interromperlo.
Tra una Consolazione di Liszt e "Non ha significato se non ha swing", spunta un'invenzione
dei due maestri composta ad hoc per gli spettatori: "Blues per Fiorenzuola". Bacchetti con
audacia sperimenta musica jazz, quasi fosse un maestro del genere. Si insinua Pozza, insieme i pianisti
colorano, giocano con grande inventiva e originalità. Si confrontano in un finale pizzicato dai due
generi e con un omaggio natalizio. Bacchetti e Pozza intrattengono poi gli spettatori, autografando i
propri cd e dialogando con ironia e serenità. Due geni, due anime che insieme non potrebbero far altro
che stupire suonando.
Valentina Barbieri