Venezia ospita il talentuoso pianista genovese e le virtuose sorelle Bizjak
Il Palazzetto Bru-Zane partecipa ai fasti del Carnevale veneziano proponendo un doppio
appuntamento pianistico che ha coinvolto tre virtuosi della tastiera: il genovese Andrea
Bacchetti e le sorelle Bizjak, native di Belgrado ma di formazione parigina. Punta di
diamante della maratona pianistica interamente dedicata al repertorio francese è
sicuramente Bacchetti, che incanta la platea con un'ora di concerto senza interruzioni di
applausi come di pensiero. Il suo cammino parte dalla Quarta Sonata di Cherubini, il
racconto di un fiore delicato da quando sboccia al mattino a quando si richiude sul calar
della sera. Il suo timbro è aperto e cristallino, il tocco sobrio ma gustoso, l'interpretazione
ispirata ma sempre stilisticamente corretta. Nelle sue dita convivono grande pulizia e
ricchezza di sonorità diverse. E se la prima Novelletta di Poulenc nasce nello stesso mondo
classico, l'apertura improvvisa verso sonorità più liquide lascia intuire la bellezza delle
successive pagine di Debussy. In questi, così come nella Fantasia-Improvviso di Chopin, manca
in certi momenti un poco di inquietudine nel movimento, ma le doti di Bacchetti convincono che
anche senza questo sentire è possibile offrire un'ottima interpretazione sia di pagine famose
ed amate dal pubblico sia di brani meno noti come Dubois e Diémer.
Nel concerto delle sorelle Lidija e Sanja Bizjak, di cui si apprezza l'equilibrio tra le
parti (a nostro parere perfetto quando è Lidija a suonare il Secondo) e la capacità di non
raggiungere mai l'eccesso sonoro, scopriamo un'interessante Sonata op.22 di George Onslow,
dal tenebroso incipit beethoveniano e dal virtuosistico finale, degna di essere inserita nel
repertorio importante del duo a quattro mani.
Monique Ciola