Andrea Bacchetti e Rocco Filippini
di Vitale Fano
Un duo particolarmente interessante, composto da Rocco Filippini al violoncello e da Andrea Bacchetti
al pianoforte, ha dato vita venerdì 15 giugno, alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia,
all'ultimo concerto del ciclo Scenari della lontananza, organizzato dall'Archivio Musicale Guido
Alberto Fano e dedicato a Giovanni Morelli, insigne musicologo scomparso quasi un anno fa.
Il programma muoveva dall'esecuzione della Sonata in re minore per violoncello e pianoforte di
Guido Alberto Fano, compositore padovano vissuto fra il 1875 e il 1961, allievo prediletto di Giuseppe
Martucci a Bologna. Composta nel 1898 la Sonata ottenne in quell'anno il primo premio del concorso di
composizione indetto dalla "Società del quartetto di Milano", filiazione post-unitaria
dell'editore Ricordi volta a promuovere la diffusione della musica da camera e a stimolarne la
produzione fra i giovani compositori italiani. Pubblicata da Breitkopf & Härtel, la Sonata si rivela
brano di notevole spessore e dimostra che il musicista, all'epoca ventitreenne, possiede «una
maturità strumentale sorprendente in un'opera di esordio», come sostiene Mario Messinis e come
conferma Filippini, che apprezza la varietà e la ricchezza delle soluzioni timbriche e "concertanti"
che l'autore ricerca e ottiene nei quattro movimenti di cui è composto il pezzo, con fitte trame
contrappuntistiche e ricche elaborazioni del materiale tematico.
Il resto del programma ha colto alcuni momenti del repertorio violoncellistico francese di quella fin
de siècle e del primo quindicennio del Novecento. Il brano di apertura è stata la Sonata (anch'essa
in re minore) di Debussy, composta negli ultimi anni di vita del compositore nello spirito della
sonata preclassica, in omaggio a Rameau e ai maestri francesi del Settecento.
La seconda parte prevedeva due brevi e deliziose composizioni di Fauré: la lirica Elégie e la fulminea
e brillante Papillons, e la riduzione pianistica dello spensierato ed elegante Allegro appassionato
op. 43 di Saint-Saëns. Infine, con un suggestivo spostamento in area vocale iberica, il duo ha eseguito
le Siete canciones populare espanolas di De Falla nella bella trascrizione per violoncello e
pianoforte di Filippini.
Interpretazione egregia e sapiente dei due rinomati concertisti, con le arcate nobili e profonde
dell'austero Filippini che si sono amalgamate perfettamente con la lucidità geometrica del pianismo
di Bacchetti, dando luogo a un impasto timbrico dalla chiarezza cristallina e a una lettura
interpretativa sobria e antiretorica, di grande efficacia. Il pubblico, accorso numeroso, ha tributato
ai due musicisti calorosi consensi, chiedendo e ottenendo due bis.