Andrea Bacchetti Programma di sala
Nato nel 1977, Andrea Bacchetti ha avuto ancora giovanissimo l'opportunità di incontrare
alcuni dei massimi prota- gonisti della scena musicale, ricevendo da loro non solo ascolto,
ma anche preziosi consigli: Herbert von Karajan, Luciano Berio, lo storico direttore artistico
della Scala e di Santa Cecilia Francesco Siciliani, i pianisti Mieczyslaw Horszowski e Nikita
Magaloff. Ha debuttato all'età di undici anni alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano,
con i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone, e si è quindi perfe- zionato sotto la guida
di Franco Scala all'Accademia Pianistica "Incontri col Maestro" di Imola.
La sua carriera lo ha visto protagonista nelle massime istituzioni e festival di tutto il
mondo, impegnato in lunghe tournées nei paesi dell'America del Nord e del Sud, oltre che
in Giappone. Collabora regolar- mente con il violoncellista Rocco Filippini, con il violinista
Domenico Nordio, con i Quartetti Prazak e Ysa˙e, con il Quartetto di Cremona. Nel 2001 la
giuria del Concorso Micheli 2001, presieduta da Luciano Berio, gli ha assegnato all'unanimità
il Premio Speciale della Fondazione Calouste Gulbenkian per la migliore esecuzione del brano
di musica contemporanea inserito nel programma di concorso. Da quel momento è nata una
un'intesa artistica con Berio che ha portato Bacchetti a registrarne le composizioni per
pianoforte in un CD che ha riscosso grande successo.
Negli ultimi anni le sue incisioni discografiche si sono moltiplicate, facendo di Bacchetti
uno dei pianisti italiani più noti e apprezzati a livello internazionale. Ha registrato,
fra l'altro, CD dedicati alle musiche per pianoforte di autori come Galuppi e Cherubini,
oltre che le Suites inglesi e le Toccate di Bach. Sempre a Bach, e in particolare alle
Variazioni Goldberg, è dedicato anche un Dvd pubblicato negli anni scorsi da Bacchetti.
Organo, clavicembalo o clavicordo che fosse, lo strumento a tastiera è stato per Johann
Sebastian Bach un labora- torio di ricerca e di sperimentazione prima di essere un mezzo per
l'ese- cuzione in pubblico. Così è anche per opere che pure avevano il carattere
dell'intrattenimento come la Toccata BWV 914, parte di una serie di compo- sizioni nelle quali
grande importanza è assegnata alla pratica della libera divagazione sulla tastiera, e come
la Suite BWV 816, a cui il carattere e la denominazione delle danze in cui si articola hanno
meritato l'appellativo di "francese". Un discorso simile vale per i Corali,
concepiti per lo più come modelli di armonizzazione e composizione, nonché per le loro
trascrizioni realizzate da Ferruccio Busoni, vere e proprie riscritture ad uso insieme
didattico e concertistico.
|