Successo di Andrea Bacchetti e di Marco Guidarini al Carlo Felice
Due genovesi al Carlo Felice, martedì sera, per un concerto sinfonico dedicato al Novecento.
Marco Guidarini, sul podio dell'orchestra del teatro genovese, ha proposto un interessante
programma incentrato su Ravel e Rota.
Del compositore francese il pubblico ha potuto
ascoltare due lavori originariamente concepiti per la tastiera e successivamente rivisitati
per orchestra, "Ma mère l'Oye" e "Pavane pour une infante defunte".
Partiture di estrema raffinatezza per il lirismo denso, gli impasti timbrici elaborati con
gusto estremo.
Qualità che la lettura di Guidarini ha saputo evidenziare con intelligenza.
Artista dal gesto sobrio e misurato, Guidarini ha garantito
una interpretazione elegante, duttile nelle scelte dinamiche, ben registrata nelle singole
sezioni dell'orchestra. Due pure le pagine di Nino Rota. Il Concerto-Soirée per pianoforte e
orchestra fu eseguito la prima volta nel 1962 con l'autore alla tastiera e Bruno Maderna sul
podio. E' un'opera vivace, contrassegnata da un delizioso lavoro di integrazione fra il
pianoforte e l'orchestra, un dialogo garbato dal quale emergono reminiscenze delle partiture
cinematografiche di Rota, dalla "Strada" a "Otto e mezzo". Assecondato
con puntualità da Guidarini, Bacchetti, pianista dalla tecnica solida e dalla lucida maturità
interpretativa, ne ha assicurato una esecuzione limpida, ricca di sfumature e di verve, con
una giusta dose di ironia nel fraseggio. In chiusura, la "Sinfonia sopra una canzone
d'amore", composta nel 1947, ma eseguita venticinque anni dopo, articolata in quattro
movimenti che evidenziano l'interessante lavoro di Rota sull'orchestra. Anche qui Guidarini
ha regalato una lettura di indubbia piacevolezza. Applausi calorosi.