SIMONA ROMAGNOLI
BIELLA - 05/05/2016
Il teatro Sociale, «tutto esaurito» già da settimane, venerdì alle 20,30 accoglierà Uto Ughi,
il grande violinista, in un appuntamento organizzato dal Contato del Canavese. Per lui si tratta di un
ritorno nella sala cittadina, dove suonò nell'aprile del 2009 con la Camerata Ducale.
IL PROGRAMMA
Abituato a presentare e commentare i brani che esegue durante i concerti, soprattutto quando si esibisce
davanti a un pubblico giovane, illustra il percorso della serata, intitolato "Il violino romantico".
«Inizierò con una "Ciaccona" di Vitali, compositore della scuola bolognese del Settecento,
noto proprio per le suo pagine dedicate al violino. Proseguirò con la sonata "La primavera" di
Beethoven, tra le sue opere più note e popolari, un brano molto lirico, che rimanda alle sinfonie pastorali,
da lui composto prima di diventare sordo. Di Dvorak, l'autore cecoslovacco noto per la sinfonia "Dal
nuovo mondo", presenterò quattro pezzi romantici per poi proporre un brano del francese Saint-Saens,
grande pianista che ha scritto anche per violino e violoncello. Concluderò infine con una "Fantasia"
ispirata alla "Carmen" di Bizet, composta da Pablo De Saraste, considerato il Paganini spagnolo».
GLI STRUMENTI
Tutto questo verrà eseguito sulle corde dei due storici violini che lo accompagnano. Un Guarneri del Gesù del
1744, dotato di un suono caldo dal timbro scuro, e uno Stradivari del 1701, denominato Kreutzer, perché
appartenuto all'omonimo violinista cui Beethoven dedicò le celebre sonata: «Suonare questi strumenti
equivale a maneggiare un'opera d'arte - spiega - ma non richiedono attenzioni particolari, se non l'accortezza
di non sottoporli a bruschi sbalzi climatici e di riporli con cura nella loro custodia. Ciò che personalmente
mi emoziona è piuttosto l'idea che oggi, con le tecnologie, le conoscenze e i sofisticati strumenti di cui
disponiamo, non siamo in gradi di riprodurli, donando loro la stessa voce. Questo dimostra che nella nostra
storia non annoveriamo solo grandi compositori, ma anche ottimi liutai: dovremmo essere tutti più orgogliosi
del nostro passato». Ambasciatore della musica nel mondo, Uto Ughi difende in particolare il patrimonio
dell'Italia, lamentando scarsa attenzione nei confronti della cultura musicale da parte delle stesse istituzioni:
«Dovrebbero difendere e valorizzare la vera musica, che è parte della nostra storia e invece vedo spesso
poca attenzione su questi temi». E, in ambito biellese, rende omaggio al Perosi, inteso come istituto di
formazione musicale ma anche e soprattutto come compositore: «Ritengo che i brani di Lorenzo Perosi
dovrebbero essere inseriti in ogni celebrazione liturgica, al posto di quelle musiche che vanno tanto di moda
oggi, ma che fanno pensare di essere in discoteca e non in chiesa». Ad accompagnarlo nel concerto di domani
sarà Andrea Bacchetti: «Collaboro saltuariamente con lui, ma sempre con piacere. È un giovane pianista di
grande talento e musicalità».