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Classica

Andrea Bacchetti
Marcello: 5 sonate op.3
Andrea Bacchetti, piano
(Rca)


Dopo un disco dedicato a Baldassarre Galuppi, Andrea Bacchetti continua con un'altra escursione nel repertorio di un musicista veneziano del settecento quasi dimenticato, Benedetto Marcello. E ci fa scoprire un artista dal carattere sorprendentemente moderno.
La "Sonata III", per esempio, comincia con una sequenza nella quale la mano destra suona la stessa nota quarantotto volte, mentre la sinistra le ruota intorno. È il tipo di scommessa che ci si aspetterebbe da John Cage o da Morton Feldman, ma non da un contemporaneo di Vivaldi.
Si dice che una volta Marcello sia cascato in una tomba che gli si era aperta sotto i piedi. Forse questo trauma è responsabile della logica austera di pezzio come la "Sonata V", la cui asciuttezza sembra aprire la porta alle miniature più enigmatiche di Erik Satie.
Andy Gill,
The Independent




Internazionale 931  /  13 gennaio 2012       77

Andrea Bacchetti follows his album of sonatas by Baldassarre Galuppi with another little-performed 18th century Venetian, Benedetto Marcello, whose work has a surprisingly modern character. The "Sonata III", for instance, opens with a sequence in which the right hand plays the same note 48 times in rapid succession, while the left cycles quadruplets around it - the kind of gambit you'd expect from a Cage or Feldman, but hardly from a contemporary of Vivaldi. Marcello is said to have once fallen into a grave that opened beneath him, a trauma perhaps responsible for the austere, near-spiritual logic of pieces such as the "Sonata V", where the absence of frills prefigures the enigmatic miniatures of Erik Satie.